Castellina in Chianti e le sue fortificazioni brunelleschiane
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“Il libro riprende un tema sviluppato alcuni anni fa in un’iniziativa promossa dal Comune di Castellina in Chianti insieme al Gruppo archeologico Salingolpe ed è dedicato alle indagini storiche e scientifiche curate da Massimo Ricci, esperto docente universitario e architetto, che hanno portato a individuare ampi tratti delle mura di Castellina in Chianti attribuibili al genio architettonico del Brunelleschi.” – il Gazzettino del Chianti
«La presenza dell’uomo nel territorio di Castellina in Chianti ha origini antichissime, risalente agli Etruschi già nel periodo orientalizzante recente, come attestato dai monumentali sepolcri di Montecalvario e del Poggino di Fonterutoli (VII-VI secolo a.C.). Certamente doveva esserci anche un insediamento nella località di Salingolpe (o Salivolpi), a pochissime centinaia di metri dall’attuale centro cittadino. In questa località, infatti, sono emerse negli anni tantissime testimonianze archeologiche (frammenti fittili di tegole e laterizi, orci di grandi dimensioni, pesi da telaio, offerte votive, etc.) riconducibili a un impianto abitativo e verosimilmente a un’area sacra. Di estremo interesse, a tal riguardo, è il pozzo etrusco presente nelle pertinenze di Casalvento. Proprio in quest’area si rinvennero la testa di un kouros (ragazzo) in pietra serena e alcuni bronzetti votivi raffiguranti figure maschili e parti anatomiche (una gamba), chiari esempi di richieste di guarigione legate a un culto».
Dal saggio introduttivo di Vito De Meo